Terapia anti EGFR: prevenzione e gestione tossicità cutanea

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TERAPIA CON ANTI-EGFR: PREVENZIONE E GESTIONE DELLA TOSSICITÀ CUTANEA1

In studi di fase III, gli eventi avversi più comunemente associati al trattamento con cetuximab e panitumumab sono le reazioni cutanee, che si verificano in più dell’85% dei pazienti trattati in monoterapia e nel 96% di quelli che vengono trattati con una terapia di combinazione.
L’associazione tra anti-EGFR e tossicità cutanea non è inaspettata, in quanto il recettore EGFR è coinvolto nel normale processo di sviluppo e nella normale fisiologia dell’epidermide.
La reazione cutanea più comune è il rash papulo pustoloso, delle volte descritto come “acneiforme”, che può insorgere rapidamente dopo l’inizio del trattamento.
Nelle fasi tardive del trattamento invece potrebbero insorgere altre reazioni avverse quali xerosi ed eczema, così come l’insorgenza di prurito.

Intensità ed andamento temporale tipici per i più comuni eventi avversi cutanei durante la terapia con anti-EGFR.


In generale, per la tossicità cutanea la terapia preventiva è preferita a quella reattiva in quanto gli eventi avversi potrebbero insorgere anche solo dopo 2 giorni dall’inizio del trattamento.
Esistono diversi principi di base di trattamento che dovrebbero essere seguiti per i pazienti che ricevono una terapia a base di anti-EGFR:
  • I pazienti dovrebbero sottoporsi ad una visita dermatologica prima di iniziare il trattamento.
  • Antibiotici topici e orali sono considerati appropriati. La profilassi con tetraciclina sistemica (250-500 mg) e gli antibiotici appartenenti alla famiglia delle tetracicline (es. doxyciclina 100-200 mg; minociclina 100 mg) sono considerati come i più efficaci, anche se i dati attualmente disponibili provenienti da un confronto diretto tra questi antibiotici sono estremamente limitati.
  • Educare il paziente (e chi si prende cura di loro) è un processo critico, soprattutto quando la tossicità cutanea insorge subito dopo l’inizio del trattamento.
  • Quando insorge la tossicità cutanea, è preferibile approntare cure di supporto piuttosto che ridurre o interrompere il trattamento con gli anti-EGFR.
Nei pazienti trattati con anti-EGFR, oltre alla tossicità cutanea e ungueale, altri eventi avversi comuni sono problemi alle unghie, mucosite, alterazioni elettrolitiche e diarrea.
È tuttavia importante ricordare che tutti questi eventi possono essere gestiti con successo, in particolar modo quando le misure di profilassi vengono attuate in maniera precoce rispetto al trattamento con anti-EGFR.


BIBLIOGRAFIA

  1. Hofheinz et al., Crit Rev Oncol Hematol. 2017 Jun;114:102-113
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