Lipoproteina (a) e rischio di malattie cardiovascolari nella popolazione afroamericana in un nuovo studio promosso da Amgen

Lipoproteina (a) e rischio di malattie cardiovascolari nella popolazione afroamericana in un nuovo studio promosso da Amgen

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Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte al mondo. Tuttavia i dati possono essere diversi in funzione dell’etnia di origine dei pazienti; infatti solo negli USA gli afroamericani hanno il 30% in più di probabilità di morire per malattie cardiache rispetto ai bianchi non ispanici, anche a causa dei maggiori livelli di un particolare tipo di colesterolo nel sangue. Una differenza che viene indagata per la prima volta in uno studio promosso da Amgen insieme all’Associazione dei cardiologi neri.
Ma andiamo con ordine.
Patologie cardiovascolari legate alla Lipoproteina(a)
Una delle principali cause delle patologie cardiovascolari è correlata alla presenza di livelli elevati di lipoproteine a bassa densità, o LDL (quelle comunemente chiamate "colesterolo cattivo").
Un rischio meno conosciuto è invece quello rappresentato da livelli elevati della lipoproteina(a), nota anche come "Lp a piccola". Circa il 20% della popolazione mondiale, ovvero oltre 1,4 miliardi di persone, presenta livelli elevati di Lp(a), che sono associati al rischio di infarto o di un altro grave evento cardiaco.
Uno studio unico in una popolazione non adeguatamente rappresentata
I dati mostrano che le persone di etnia afroamericana hanno livelli di Lp(a)più elevati rispetto alla popolazione bianca non ispanica. Il problema è che fino a ora la maggior parte degli studi sulla correlazione tra Lp(a) e malattie cardiovascolari è stata condotta su popolazioni europee a prevalenza bianca. Proprio per comprendere meglio il legame tra elevati livelli di Lp(a) e malattie cardiovascolari negli afroamericani, Amgen sta promuovendo l'African American Heart Study.
Sviluppato in collaborazione con l'Associazione dei cardiologi neri (ABC) e la Morehouse School of Medicine di Atlanta, lo studio mira a reclutare 5.000 afroamericani, coinvolti grazie al supporto di ABC e Morehouse School of Medicine.
Lo studio, appena avviato e con un follow up della durata prevista di tre anni, raccoglierà informazioni cliniche e molecolari, compresi i dati sul sequenziamento genetico, che saranno quindi analizzati da deCODE genetics, società controllata da Amgen, per capire meglio lo sviluppo e la progressione delle patologie cardiovascolari negli afroamericani.
Garantire la diversità anche nella ricerca clinica
L'African American Heart Study rientra nell’impegno di Amgen ad aumentare la diversità negli studi clinici, come testimoniato anche dall’istituzione del team ‘Representation In Clinical ReSEarch (RISE)’, che si occupa di aumentare la rappresentanza proporzionale, coinvolgendo proprio quelle persone che storicamente sono state escluse a causa di etnia, sesso, età e altri fattori.
Accrescere la diversità nei nostri studi clinici è strumentale per incarnare in modo più autentico la nostra missione di essere al servizio dei pazienti. Tutti i pazienti, senza alcuna discriminazione, superando ogni tipo di barriere culturali anche nella progettazione e nella modalità di svolgimento degli studi clinici.
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