EPIDEMIOLOGIA
In Europa, l’osteoporosi rappresenta una della malattie più debilitanti e con i costi più elevati.5
In Italia, l’impatto epidemiologico dell’osteoporosi è molto elevato e ne sono affetti:3
Considerando che nei prossimi 20 anni la percentuale della popolazione italiana con più di 65 anni d’età aumenterà del 25%, si attende un proporzionale incremento dell’incidenza della malattia.3
La patologia è 3 volte più comune nelle donne rispetto agli uomini, a causa sia della perdita di massa ossea sia dei cambiamenti ormonali che si verificano durante la menopausa.7
L’incidenza annuale di fratture osteoporotiche nella popolazione con età ≥50 anni in Italia è suddivisa in8:
INCIDENZA DI OSTEOPOROSI E DI DIVERSE PATOLOGIE IN ITALIA.
Il rischio relativo di una nuova frattura successiva alla prima è risultato più di cinque volte superiore nel primo anno dall’evento e rimane significativamente elevato durante i 15 anni di follow-up.11
Studio di popolazione su 4140 donne con osteoporosi post-menopausa con fratture cliniche confermate radiograficamente.11
Elaborato da Rif.11 Fig. 18
BURDEN OF DISEASE
L’osteoporosi è una patologia silente, asintomatica, che si manifesta con le fratture da fragilità, che spesso si verificano a seguito di un trauma minore e, in alcuni casi, anche in assenza di trauma.12
Dopo i 50 anni, circa 1 donna su 3 e 1 uomo su 5 incorre in una frattura correlata all’osteoporosi.13 Le fratture più frequenti riguardano il femore, le vertebre e il polso.12
Le fratture del femore e della colonna vertebrale sono associate a dolore, disabilità e mortalità.13
DIAGNOSI
La diagnosi di osteoporosi può essere effettuata con metodologie differenti, ma si basa principalmente sulla valutazione della BMD, eseguita a livello della colonna vertebrale o del femore tramite tecnica DXA (Dual X-ray Absorptiometry).12
La BMD viene espressa in grammi di minerale per cm2 di area analizzata (g/cm2) e origina due punteggi:12
- Z-score: indica la differenza rispetto a una popolazione sana di riferimento composta da soggetti dello stesso sesso, della stessa età e della stessa etnia (razza) della persona esaminata;
- T-score: indica la differenza rispetto a un’altra popolazione di riferimento composta da giovani adulti sani dello stesso sesso).
Elaborato da Rif.12 Fig. 3
Ipotesi di andamento della densità minerale ossea con T-score e Z-score nella popolazione femminile secondo l’International Society for Clinical Densitometry (ISCD).12
La valutazione della BMD è basilare nella diagnosi e nella gestione dell’osteoporosi perché è correlata alla resistenza dell’osso ed è un eccellente indicatore del rischio di fratture, che aumenta in maniera esponenziale con la diminuzione della BMD.12
I valori di DXA del femore sono i migliori fattori prognostici di future fratture:12
Quando eseguire il test per valutare la densità minerale ossea (BMD):12
- donne di età ≥65 anni o uomini ≥70 anni, a prescindere dai fattori di rischio
- donne più giovani in post-menopausa, donne all’inizio della menopausa e uomini di età compresa tra 50 e 69 anni con fattori di rischio per fratture
- adulti con fratture in età ≥ 50 anni
- adulti con patologie o che assumono farmaci che possono provocare perdita di massa ossea
RUOLO DELLA PREVENZIONE
La prevenzione della malattia e delle sue conseguenze è quindi essenziale per il mantenimento della salute, della qualità di vita e dell’indipendenza degli anziani.7
Per preservare la resistenza ossea si possono raccomandare alla popolazione in generale numerosi provvedimenti:12
- assumere adeguate quantità di calcio e vitamina D
- praticare regolarmente esercizio fisico
- cessare l’utilizzo di tabacco
- evitare un eccessivo consumo di alcool
- eliminare i fattori di rischio di caduta
Tutti questi accorgimenti devono essere parte integrante di qualsiasi programma di trattamento farmacologico dell’osteoporosi.12
Elaborato da Rif.17 Fig. 3
Osteoporosi: livello di rischio di frattura e gestione della perdita di massa ossea.17
QUALI PAZIENTI TRATTARE CON FARMACI
Il trattamento dell’osteoporosi deve essere finalizzato alla riduzione del rischio di frattura e l’impiego di farmaci specifici dovrebbe essere “basato sull’appropriatezza”, che considera non solo la valutazione del rapporto beneficio/rischio ma anche aspetti sociali legati a un corretto impiego delle risorse.18
Dovrebbero essere presi in considerazione per un trattamento tutte le donne in post-menopausa e gli uomini di età superiore a 50 anni con una delle seguenti caratteristiche:12
- una frattura femorale o vertebrale (clinicamente evidente o visibile all’imaging vertebrale);
- un valore al T-score ≤-2,5 al collo del femore, femore totale o colonna lombare;
- bassi valori di massa ossea (T-score compreso tra -1,0 e -2,5 al collo del femore o alla colonna lombare) e una probabilità a 10 anni ≥3% di incorrere in una frattura del femore oppure una probabilità a 10 anni ≥20%
di avere una frattura correlata all’osteoporosi, sulla base dell’algoritmo della WHO.
REFERENZE
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